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La via Romea Germanica

La via Romea Germanica - The ancient  German pilgrim path to Rome
Nel Medioevo erano chiamate vie romee (o romane, o romipete) i sentieri che i pellegrini percorrevano in direzione di Roma, importantissima meta per la Cristianità come Gerusalemme e Santiago de Compostela. Una fitta rete di tracciati viari diretti a Roma con le strade più importanti denominate romee o romane, di qui la frequenza dei due nomi.

Chi veniva dal Nord Europa ma anche da oriente, percorreva altre vie romee, tra cui la Via Romea per eccellenza che era quella che seguiva la costa adriatica, questo per evitare luoghi paludosi e relativi pericoli, malattìe incluse, tra queste la cosiddetta  Via Germanica nota anche come di Stade o Via Romea dell’Alpe di Serra o Via Teutonica, o Via di Alemagna o Via Romea di Stade o Via Ungaresca.  I transiti per tutte queste vie per Roma aumentano specie a partire dal XII secolo, quando il flusso dei pellegrini romei viene sempre più alimentato dalle regioni cristianizzate dell’Europa centrale e dei paesi scandinavi. Verso la metà dell’800 , in Sassonia, un ricercatore rintraccia in una biblioteca un documento scritto nel 1236, che descriveva le strade che collegano la città anseatica di Stade a Roma. Il documento, parte degli Annali di Stade (Annales Stadenses) era stato redatto dall’abate Alberto, un frate francescano del convento di Santa Maria di Stade, in forma di racconto.  Forniva così diversi itinerari con dati precisi su luoghi e distanze da traversare e anche sulle condizioni della strada, per il viaggio di andata e di ritorno da Roma. Gli ungari e i tedeschi, come erano genericamente chiamati i pellegrini provenienti dai paesi europei centro-settentrionali, seguivano due vie: una lungo la valle dell’Adige fino a Verona; l’altra lungo la val Pusteria fino a Treviso. Quest’ultima via poteva esser denominata anche Via Ungaresca (o Via Ongaresca). I due percorsi raggiungono poi la via Emilia, seguendola sino a Forlì dopo aver toccato Padova, Ferrara e Ravenna. A Forlì ha inizio la strada che, risalendo la valle del Bidente, valica l’Appennino al passo dell’Alpe di Serra, in prossimità dell’attuale passo dei Mandrioli. Il percorso, scendendo per il Casentino verso Arezzo prosegue per la val di Chiana, Cortona,  attraversando poi in Umbria fino al panoramico percorso di Cimbano costeggiando in parte l'oliveto dalle piante plurisecolari e l'olivo millenario che qui si trova (Villastrada) , quindi il villaggio di Cantagallina, Paciano per arrivare ad Orvieto e poi raggiungere Montefiascone, località in comune con la via francigena e da lì, lungo la Via Francigena a Roma. Gli intensi rapporti esistiti sin dal X secolo tra Arezzo, Forlì e Ravenna stanno all’inizio della fortuna di questo itinerario. Con l’aumento dei pellegrinaggi dall’area centro-europea, la via tra Forlì ed Arezzo viene sempre più battuta, divenendo il percorso preferenziale per tutti coloro che giungono dalle Alpi centrali o orientali.

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